Figlia del mare e delle arti, Saint-Tropez ha una storia eccezionale, fatta di una successione di imprese di armi e di una ricca identità marittima e culturale, inseparabile dal mito. Ma attenzione ai cliché e alle invenzioni! Ecco una breve rifocalizzazione su alcuni episodi chiave della storia tropeziana.
Nel 1470, il signore Jean Cossa viene a ripopolare Saint-Tropez
Jean Cossa, signore sovrano delle terre del golfo di Grimaud e gran senatore del re René, conte di Provenza, territorio ancora indipendente, propone al re di far rivivere Saint-Tropez le cui terre sono abbandonate da quasi un secolo. Il suo obiettivo è duplice.
Da un lato, vuole attirare nuovi abitanti per ricoltivare le pianure all’estremità della penisola, e dall’altro, vuole creare un bastione per difendere gli abitanti del Golfo. Ma come ammiraglio della flotta provenzale, propose anche al re René che il porto che stava per creare potesse essere utilizzato anche per le galere del conte di Provenza.
Con il suo consenso, nel 1470 e 1471, affidò il progetto a Raffaello di Garezzo, signore della Liguria. Quest’ultimo firmò una serie di atti che confermarono la rinascita della città.
A partire da questa data, la città attira nuovi abitanti provenienti dal Golfo, dalla Provenza ma anche da Genova e dalla sua regione. Capitani, marinai, pescatori e commercianti sono motivati da questa nuova vita dove tutto deve essere costruito. Il progetto, nonostante le gravi difficoltà, ha successo.
La città è passata da 0 a quasi 4000 abitanti in un secolo. Gli uomini, che hanno il diritto di portare armi, riescono a sviluppare una piccola città con i piedi nell’acqua e a proteggere le loro famiglie dalle minacce del mare, sia cristiane che musulmane.
Nel 1600, Maria de Médicis fa scalo a Saint-Tropez
IIl 27 ottobre 1600, la giovane principessa fiorentina, Maria de Medici, che doveva sposare Enrico IV, fece scalo a Saint-Tropez a bordo di una galea dell’Ordine di Malta.
Durante il suo soggiorno nella città, i tropeziani le hanno offerto un ramo di corallo, che conserverà preziosamente durante tutto il suo viaggio, da Marsiglia a Parigi.
Una buona occasione per ricordare che Saint-Tropez era un luogo molto importante per la pesca del corallo nei secoli XVI e XVII. I tropeziani lo pescavano a dozzine lungo il massif des Maures ma anche sulle coste nordafricane.
E questo corallo che non hanno trasformato è stato poi diffuso in tutto il Mediterraneo e in particolare nell’Impero Ottomano dove una parte della produzione è stata poi inviata in Tibet. I tropeziani, ma soprattutto gli italiani, pescavano ancora un po’ di corallo all’inizio del XX secolo, con le mute dai piedi pesanti.
Nel 1615, Saint-Tropez riceve l’ambasciatore giapponese Hazékura
Il 15 settembre 1613, a Sendai, nel nord del Giappone, il samurai Hasekura Tsunenaga si imbarcò per ordine del suo signore a bordo di un grande galeone, il San Juan Bautista. È accompagnato da venti samurai, cento marinai e un monaco francescano che parla perfettamente il giapponese.
Il loro obiettivo: ottenere dal re Filippo III di Spagna e da papa Paolo V il permesso di aprire una rotta commerciale concorrente alla rotta delle Indie, in cambio dell’invio di missionari cristiani in Giappone. A causa del cattivo tempo, sbarcò a Saint-Tropez, l’unico porto mediterraneo riparato sulla sua rotta tra Tolone e Antibes. Rimase tre giorni nel villaggio, alloggiando presso Les Coste, una famiglia di ricchi borghesi tropeziani. Le fonti attestano che l’ambasciatore andò a pregare nella nostra chiesa, quella che si trovava sul sito della chiesa attuale.
1830, nascita del noleggio di barche a Saint-Tropez
Negli anni 1830, con il declino dell’attività commerciale nel porto di Saint-Tropez, l’Autorità Portuale vide la comparsa di piccole imbarcazioni che non venivano utilizzate né per la pesca né per il commercio, ma per il divertimento. Il Marine Registration Department creò allora dei registri di imbarcazioni per scopi ricreativi, la parola “pleasure craft” non era ancora usata. All’inizio erano barche da pesca che venivano riadattate per la navigazione da diporto. I primi navigatori erano ricchi marinai, capitani e costruttori. La seconda generazione sarà costituita da notabili, proprietari terrieri della città.
Photos : 1- Frans Pourbus, le Jeune, Marie de Médicis, reine de France, © RMN-Grand Palais (musée du Louvre) / Michel Urtado
2- Dany Lartigue, Visite du prince Hasekura Tsunenaga à Saint-Tropez, huile sur toile © La Maison de Papillons – Musée Dany Lartigue
3 – Paul SIGNAC, Saint-Tropez, le quai, 1899, huile sur toile © Musée de l’Annonciade