Saint-Tropez l’ispiratrice
“Figlia del mare”, ecco come la chiamava Guy de Maupassant alla fine del XIXo secolo.
Cena a Sénéquier. Colette scopre il Mediterraneo all’età di 34 anni e si innamora di Saint-Tropez grazie al suo terzo marito, Maurice Goudeket che visita il villaggio ancora relativamente poco conosciuto. Innamorata del posto decide di acquistarvi una residenza nel 1925, e ribattezza la casetta “La Treille Muscate” dove vivrà tutto l’anno e dove scriverà numerosi saggi o romanzi come La Naissance du Jour, Bella Vista, Prisons et paradis, Journal à rebours…
Cena a Sénéquier. Colette, Jean Cocteau, Maurice Goudeket, Joseph Kessel, Jean Marais e Serge Lifar.
Sulla sua scia, molti scrittori, drammaturghi ed intrattenitori, scoprono il villaggio provenzale. Molto rapidamente, l’intera Montparnasse viene avvistata sul porto.
Negli anni 50′, Saint-Tropez diventa l’ombelico del mondo. Illustri artisti ed intellettuali scoprono il borgo, divenuto culla della New Wave con sede presso l’hotel de la Ponche, una sorta di filiale estiva di Saint-Germain des Prés, elettrizzata da questa corrente di modernità che risveglia la società francese con musica, cinema e letteratura.
Paul Eluard, Boris Vian, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre… si incontrano felicemente.
Françoise Sagan, allora giovane prodigio letterario,leader della feste e dell’eccentricità parigina, porta la festa a Parigi dove arriva guidando una vecchia Jaguar decapotabile. All’hotel la Ponche, che lei considera cole una pensione di familia, tutti adoravano Francoise, il cui motto era “il sole, la velocità, la festa e l’umorismo”.
Vi scriverà il suo romanzo “Arrivederci e grazie” e porterà con lei il ricordo delle sue estati a Saint-Tropez una sensazione unica mai più ritrovata, un misto di notti insonni, ubriachezza e libertà condivise con i suoi amici.
A chi le chiedeva quando amasse Saint-Tropez, lei rispondeva : “Saint-Tropez, una città di mare di indistruttibile bellezza. Una comunione tra l’animo umano e la campagna”.